Psicologia

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lucaliffo
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Re: Psicologia

Messaggio da lucaliffo »

rispondo a zivago.

"Ciao lucaliffo,
stai dicendo che tutto il nostro agire dovrebbe assecondare i nostri primordiali ed immutabili istinti? Che per legge genetica saremmo migliori di quel siam diventati, sennonché proprio la CULTURA ci ha corrotti? Che l'idilliaca esistenza dei primitivi ominidi è stata irrimediabilmente guastata dacché l'homo sapiens (cioè l'uomo acculturato) ha prevalso?

Eppure se consideriamo la vita dal punto di vista evolutivo (in senso darwiniano): la CULTURA UMANA (capacità di astrazione, cognizioni, linguaggio, convivenza sociale, attività intellettuali e materiali) risulta proprio dall'evoluzione della nostra specie.

Ovviamente la cultura umana ha determinato processi storici non lineari: sempre si sono alternate fasi di progresso e regressione; realizzazioni di bellezze e mostruosità; periodi di pace e guerra; momenti di speranza e disperazione.

E l'attuale fase storica com'è? Al momento a me sembra che la parabola sia in fase discendente. Penso che sia in crisi soprattutto il connotato più significativo della CULTURA UMANA: cioè la visione prospettica.
Non sorretti da aspettative fiduciose, senza lo sprone dell'azzardo, impauriti dall'ignoto, scoraggiati al sognare… va da sé che anche il livello prestazionale (in ogni ambito) risulta mortificato.

P.S. lucaliffo, nelle tue analisi (sempre stimolanti in questo forum un po' sonnolento) sui costumi e rapporti sessuali, non trovo mai la parola INNAMORAMENTO. Parli di accoppiamenti disinibiti, di amplessi, di forme anatomiche, mai di “FARE L'AMORE” (che è cosa diversa dal “trombare”): forse perché lo consideri “politicamente corretto” ? :D

P.P.S. È ormai invalso l'uso inflazionato di termini come “politicamente corretto” e “buonismo”. Molte volte sono usati in senso dispregiativo da chi si ritiene alternativo al “sistema” o al cosiddetto “pensiero unico”.
Sono dei cliché : abbondano nel web e nelle risse dei talk show televisivi. Quando però son ripetuti, come litania, con scarsa e poco originale argomentazione; anziché qualificare chi li propone per arguzia e intelligente spirito critico, li rende conformisti, tutt'altro che ribelli."



1) NATURA, CULTURA, EVOLUZIONE.
no, non sto dicendo che dobbiamo solo seguire i primordiali istinti e che la cultura sia tutta da buttare. solo un idiota o ipocrita penserebbe questo. ho solo esposto dei meccanismi psicologici che credo non siano chiari a tutti, ovvero che gli istinti comunque ci sono e bisogna farci i conti.
è una questione costi/ricavi: a mio avviso reprimere troppo gli istinti produce troppi costi e zero ricavi. il "pol.corretto", che aveva un suo perchè 60 anni fa, oggi ha tracimato, da qualche decennio sta esagerando e sta causando danni. quindi certe repressioni assurde è meglio abbandonarle.
terrorizzare la gente financo nel linguaggio e nel pensiero con l'eccessivo "rispetto" è castrante e di certo non stimola quel coraggio, quell'audacia e quella fiducia di cui tu denunci l'odierna mancanza.
p.s. non è esatta l'equazione che fai "homo sapiens = cultura": da 30.000 anni ci sono solo homo sapiens (magari un po' mischiati coi neanderthal) e hanno sperimentato migliaia di culture diversissime tra loro; molte di queste verrebbero oggi definite "scorrette". ad esempio i pacifici polinesiani non ci vedevano un attentato alla convivenza sociale nell'approcciare le donne palpandone le terga.
giorni fa in un sito di kompagni un kompagno m'ha scritto che dovremmo impedire a queste popolazioni questi comportamenti "animali" esportando loro la democrazia... qualificandosi come vero razzista.

2) INNAMORAMENTO.
rispondevo al tuo cenno alla prestanza sessuale. se vuoi parlare di innamoramento facciamolo pure. amo anch'io sai? altrimenti come potrei convivere con qualcuno che è un'ALTRA persona, di un ALTRO sesso, di un'ALTRA cultura con tutte le differenze e i conflitti che queste alterità generano?
parlo di sesso? ne parlo pochissimo. dovrei parlarne di più e tranquillamente, come si parla di tutto il resto. se non lo faccio è perchè mi reprimo conscio che a qualcuno infastidirebbe.
poi trovo di pessimo gusto parlarne come la "moda corretta" vorrebbe. meglio liberare l'istinto represso del linguaggio popolano. la cultura reprime il sesso, non l'amore.
e a volte alle donne piace più "fottere" che "fare l'amore". come dicono le brasiliane "trattami da principessa fuori dal letto, da puttana a letto".

3) "POLITICAMENTE CORRETTO".
ne avevamo già parlato ma ti scordi le cose. il termine fu introdotto negli anni 30 in certe università americane. nel parlare bisogna attenersi al linguaggio comunemente usato, il parlare deve essere veloce/efficiente. oggi si usa sto termine per definire "quel tipo di ideologia" e io mi ci attengo. se qualcuno lo usa in senso dispregiativo non mi pare conformista, visto che sto tipo di ideologia è dominante. a mio avviso è diventata più una religione, assolutamente priva di arguzia e senso critico visto che il fedele sorvola volentieri sulle sue storture, ingiustizie, prepotenze, crudeltà e intenti totalitari, che vengono negati perchè ne vuole aumentare la dose.
ma attenzione a tirare troppo la corda perchè la Natura reagisce. i "miglioratori del mondo" hanno sempre fallito a lungo termine.
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Zedemel
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Re: Psicologia

Messaggio da Zedemel »

Considerazioni condivisibili, non concordo molto sul fatto delle repressioni, nel senso che spesso è un volersi reprimere, perché in realtà ormai, volendo, c'è spazio per tutto, dai gusti sessuali ai poliamori etc etc. Cioè certe problematiche di frustrazione, mi sembrano di più a livello individuale, di quanto possa fare la situazione sociale e culturale, o quantomeno è un abbinamento delle due cose.
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lucaliffo
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Re: Psicologia

Messaggio da lucaliffo »

a proposito di lingua... anche senza scomodare il neorealismo, 40 anni fa la sx la cercava "Nei linguaggi delle strade delle osterie" ;)
mo' da dove sbuca sto gusto aulico-moralizzante?

PFM, "cerco la lingua"

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Re: Psicologia

Messaggio da Ericradis »

lucaliffo ha scritto: gio 29 giu 2017, 15:45 a proposito di lingua... anche senza scomodare il neorealismo, 40 anni fa la sx la cercava "Nei linguaggi delle strade delle osterie" ;)
mo' da dove sbuca sto gusto aulico-moralizzante?
Giusto. Anche il grande P.P.P.

https://m.youtube.com/watch?v=VZoyJvqpw0o
zivago

Re: Psicologia

Messaggio da zivago »

È che oggi non ci sono più le osterie, i “trani”, le “Case del Popolo”, i circoli, i “dopolavoro”, i centri parrocchiali e sociali, i bocciodromi, le balere … Erano luoghi di aggregazione che producevano, oltre lo svago, CULTURA POPOLARE.
Lì si cantava, si ballava, si giocava ma anche si discuteva e si allacciavamo rapporti interpersonali e sociali. Erano posti frequentati da quasi tutti i ceti sociali (esclusa l'alta borghesia), senza distinzioni di età e sesso. Eppure, in un contesto di evasione e convivialità, non mancavano i momenti “intellettuali”. Vi si svolgevano: attività didattiche (le scuole popolari), conferenze di formazione/informazione, dibattiti politici e sindacali, esibizioni artistiche, recite, cineforum, si organizzavano eventi folkloristici e sportivi.
La parlata prevalente era quella dialettale e non mancavano certo i momenti di trivialità. Eppure anche il più colorito “linguaggio da osteria” aveva una sua estetica, una grazia: appunto come quella che ritroviamo nel neorealismo, nella “commedia dell'arte”, nel canto popolare. E se qualcuno scadeva nel rutto, nella volgarità esibita e forzata, in genere era biasimato o compatito.

Oggi, che quei luoghi di socialità son quasi spariti, ci si esprime prevalentemente nel web. Vorrei poter dire che si discorre, ma non è così: per lo più ci si parla addosso (vedi l'infinità di blog personali. autoreferenziali, poco o nulla scambievoli); oppure, parati dietro uno schermo e un nickname, si sublima il bisogno di socialità e relazione, sfogando sentimenti e risentimenti altrimenti inascoltati. Ma l'interlocuzione è rara: quindi, nell'affannosa ricerca di visibilità e protagonismo, si ricorre spesso alla millanteria o alla pratica coatta del parlar volgare a dimostrazione di disinvoltura, anticonformismo e presunto spirito critico. Frequente è dunque la provocazione, l'aggressione, l'insulto: così da esibire la mortificazione dell'avversario come trofeo.
Il parlar garbato è considerato insincero, l'espressione colta infida, l'argomentazione pacata subdola: son considerati modi di certo “intellettualismo” di sinistra o, per meglio dire, di finta-sinistra: quell'ipocrita sinistra dei salotti, degli apericena, dei reading .
Il parlar volgare (come si mangia) è invece considerato, liberatorio, espressione di sana genuinità popolare. Già, il popolo: quello che inveisce contro “lor signori”, che poi invidia e scimmiotta; quello che acclamava “quando c'era lui”, per poi diventare democristiano, quindi comunista e via via craxiano, berlusconiano, renziano, salviniano, grillino; quello che è sempre colpa degli altri; quello del “tengo famiglia”; quello che, dovendo scegliere, tra il virtuoso Gesù e il ladrone Barabba… be' meglio la simpatica canaglia da poter sempre, secondo convenienza, criticare o imitare.

È pur vero che la sinistra storica, ormai omologata al sistema dominante, ha perso, persino nel linguaggio, il contatto con il suo popolo. Figuratevi quanto ne soffro io che, per una vita, ne ho fatto parte attivamente.
Eppure non mi rassegno: non mi schiero con i lagnoni del “è tutto un complotto”; non mi aggiungo al coro dei “vaffa” (a chi?); non mi associo al qualunquismo dei “tanto son tutti uguali”; non sto alla finestra ad aspettare la catarsi del sistema.
Nel mio piccolo e da sinistra, mi do ancora da fare: faccio volontariato; partecipo alla vita sociale del mio comune; cerco (con esiti incerti) di dare buoni esempi di solidarismo e umanità ai miei figli e ora, anche ai miei nipoti.
Mi intristisce il gregarismo di chi va dietro agli imbonitori del momento (di qualunque tendenza) o si fa sospingere dalle correnti del web. Non sopporto le lamentele inconcludenti; le parolaie semplificazioni di problemi complessi; il fariseismo del “fate quel che dico... ma non fate quel che faccio”; l'accidia di chi spera in salvifiche quanto improbabili rivoluzioni o attende l'arrivo dell' “uomo della provvidenza”.
La demagogia, il cinico aizzare gli animi, il populismo strumentale, la gretta faciloneria sono il reale bigottismo del nostro tempo: altroché il “politicamente corretto”.
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GioPod
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Re: RE: Re: Psicologia

Messaggio da GioPod »


zivago ha scritto: La demagogia, il cinico aizzare gli animi, il populismo strumentale, la gretta faciloneria sono il reale bigottismo del nostro tempo: altro che il politically correct
Non concordo. Non è bigottismo. Mi sembra più bigotto il buonismo da due soldi, quello provocato dal senso di colpa ingenerato dal politically correct.
Piuttosto è faciloneria, un ripetere un coro senza troppa convinzione, dandosi importanza col cinismo. Ma è solo esasperazione per quel buonismo espressione del decadente e inconcludente vento progressista al governo già da troppo tempo
chippz
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Re: Psicologia

Messaggio da chippz »

Continua la mia serie di "coincidenze stranissime".

-Due giorni fa, stavo correndo sulla ciclabile. Tutt'intorno deserto, c'era solo una ragazza nell'erba a passeggio con il cane.
Stavo ascoltando "Africa" dei Toto. Ad un certo punto parte la strofa:"Hurry boy she's waiting there for you" e quella ragazza inizia a corrermi incontro fino a farmi fermare. Mi conosceva, quindi sapevo che correvo lì, ed infatti mi stava aspettando.. :sconvolt: :sconvolt:
Voleva che le dessi una mano a cercare il cane....

-Oggi, in macchina, alla radio i Foo Fighters nella canzone "Something for nothing" che cantano la strofa:"Oh sweet ignition be my fuse, you have no choice you have to choose" e immediatamente la mia macchina ha iniziato a fare un rumore fortissimo, come se si fosse acceso il motore a palla.. e ho subito pensato:"la rischio e vado avanti o mi fermo?" :sconvolt: :sconvolt:
Gym: squat 110k / panca 70k / stacco 145k
Run: 10k 37':40" / 3k 10':22" / 1,5k 4':44" / 0,8k 2':16" / 0,4k 1':00"
Watt: 20' 318 / 10' 344 / 5' 381 / 1' 549 / max 1052
Zedemel
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Re: Psicologia

Messaggio da Zedemel »

http://www.albanesi.it/note/lassismo-e-buonismo.htm

qua credo Luc sia abbastanza d'accordo con l'alba
:D ;) :twisted:
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Re: Psicologia

Messaggio da Ericradis »

Zedemel ha scritto: ven 21 lug 2017, 11:46 http://www.albanesi.it/note/lassismo-e-buonismo.htm

qua credo Luc sia abbastanza d'accordo con l'alba
:D ;) :twisted:
Però considera solo l'aspetto legato alla religione e non una abitudine consolidata degli italiani rispetto ai mittle europei al prendere la vita più rilassata.
I paesi protestanti sono sicuramente economicamente più competitivi, del resto il capitalismo nasce proprio lì, ma lì nascono anche i difetti derivanti dalla visione calvinista della vita (che mi pare ricalchi la visione albanesiana).
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L'Appiedato
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Re: Psicologia

Messaggio da L'Appiedato »

Arriva in ritardo di un centinaio d'anni....copia incollato da Max Weber (che almeno avrebbe potuto citare)
Ma come detto, sono già passati 100 e più anni, 2 guerre mondiali nel mezzo, qualche "ismo" nato e fallito e bla bla bla...
" personaggio occulto, un massone, un beato paolo" (cit. Lucaliffo)
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